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Blog: Gesualdo

Uno scorcio incantato, dai riflessi quasi fiabeschi.

Dopo aver scoperto le tradizioni di Montevergine,  scopriamo Gesualdo, senza dubbio uno dei paesi più belli e tipici dell’Irpinia, ricco di curiosità e sorprese.

Il nostro itinerario di visita inizia dal castello.
Un ampio viale conduce fino alla sommità della rocca dalla quale si gode di una vista su tutta l’Alta Irpinia. Il nucleo originario del Castello venne realizzato in epoca longobarda. La posizione strategica lo rese una ostica fortezza trasformata poi, con l’avvento del Principe Carlo Gesualdo, in una sontuosa residenza dallo stile rinascimentale. Chi lo visita oggi ha più la parvenza di un edificio signorile a uso residenziale che di un maniero-fortezza.

Scendiamo in Piazza Neviera, così chiamata per il silos in pietra che attualmente ospita un bar ma che serviva per stipare prodotti alimentari tra cui soprattutto carne. La neviera ha una profondità di circa 6 metri in cui attraverso strati di neve e paglia si conservavano gli alimenti nel tempo.

Altra struttura degna di nota è la Chiesa dell’Arciconfraternita del SS. Rosario in cui è conservata la statua di S. Vincenzo Ferreri a cui è legata una interessantissima tradizione che si ripete ormai da più di 150 anni.
Un rituale propiziatorio che si svolge ogni anno nell’ultima domenica di agosto. Durante la festa un Angelo impersonato da un bambino sugli 8 anni di età inizia il suo volo legato ad una fune di acciaio. Il volo si svolge ad un’altezza di 25 metri per un percorso di circa 100 metri, scorrendo su carrucole.

Tra un caffè e una tipica degustazione ci incamminiamo verso la Piazza principale: Piazza Umberto I. Durante il percorso i visitatori potranno ammirare: l’antica Fontana dei Putti sormontata dallo stemma cittadino, gli imponenti portali in pietra lavorata memoria di antiche nobiltà e la graziosa Piazzetta dedicata a Cillo Palermo, poeta gesualdino. Tra i suggestivi vicoli, in un incedere di originali scorci, Gesualdo rivela tutta la sua storia millenaria.

Ma a Gesualdo possiamo fare visita anche ad alcune tra le più belle e spettacolari cantine della Campania, passeggiando stupiti tra decine di migliaia di bottiglie a riposo in nicchie ricavate tra le pareti di pietra, perdendoci in barriques dove affinano i grandi vini di Taurasi.

A due passi la sosta “obbligata” è a “Le conche country house”, un luogo termale. La zona delle “Conche” viene chiamata così perché anticamente in questa area vi erano una serie di conche scavate nella roccia, dove sgorgava acqua calda con poteri curativi e dove la gente si recava a fare il bagno.

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